La depressione, definita anche “il mal di vivere”, si può manifestare con diversi sintomi e con varie combinazioni di essi.
I più ricorrenti sono sensazione di vuoto, abbattimento, tristezza continua, senso di affaticamento e spossatezza, ma anche molti altri come il rallentamento del pensiero e della parola, mancanza di energia, senso di insoddisfazione, perdita di interesse o di piacere per le attività quotidiane, alterazione dell’alimentazione e del ciclo del sonno, difficoltà di concentrazione o di memoria, difficoltà a prendere decisioni, senso di inadeguatezza, colpa, impotenza, inutilità, incapacità a provare emozioni piacevoli, distacco ed estraneità dalle relazioni, irritabilità, pianto frequente o eccessivo, pensieri di morte o fantasie suicide.
L’incapacità di far fronte ad eventi dolorosi o improvvisi che ci colgono impreparati, il mancato superamento di un problema o una credenza infranta possono generare una conseguente reazione di rinuncia, portando la persona a sviluppare uno stato depressivo.
La mente della persona che soffre di depressione risulta rigidamente concentrata nel passato e più esattamente su un preciso evento-tassello negativo per il soggetto, al punto che la dimensione futuro non viene più contemplata, come se non esistesse più o non avesse alcuna rilevanza.
L’esperienza di fallimento, incapacità e delusione invade tutto il campo mentale tanto da portare la persona a rimuginare continuamente sullo stesso evento fissandosi su di esso.
A livello cognitivo il pensiero dominante è “non doveva accadere” e poiché è accaduto “non c’è più nulla da fare”, portando l’individuo a disinvestire dal mondo esterno e dalla propria stessa persona verso un lento e progressivo ritiro e spegnimento fino, talvolta, a togliersi la vita.
Trattamento
Nel modello cognitivo comportamentale, i pensieri e le convinzioni negative su di sé, sul mondo e sul futuro hanno un ruolo chiave nell’esordio e nel mantenimento della depressione. Nella cura di questo disturbo, dunque, la terapia cognitivo-comportamentale si focalizza soprattutto sui modi in cui il soggetto interpreta gli eventi che accadono, vi reagisce e valuta sé stesso.
Il terapeuta cognitivista si propone di aiutare il paziente ad identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stesso, sul mondo e sul futuro, ricorrendo a numerose e specifiche tecniche cognitivo-comportamentali.
Il cambiamento nel modo di pensare porterà ad una regolazione del tono dell’umore e a modificazioni dei sintomi, che a loro volta influiranno positivamente sui pensieri. In modo simile, la modificazione di alcuni comportamenti problematici (es. isolamento sociale) e la promozione di comportamenti funzionali avrà un effetto benefico sui pensieri e sulle emozioni della persona. In questo modo sarà possibile interrompere i circoli viziosi che mantengono la depressione nel tempo.
“Quando il buio è ovunque arriva uno spiraglio di luce, quando si crede di essersi persi ci si ritrova”
Dott.ssa Manuela Ferrara